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Aglio

L'aglio, cibo e farmaco

L’Aglio, Allium sativum, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Liliacee-Amaryllidaceae.
Le virtù terapeutiche dell’aglio sono note sin dai tempi più remoti: antichi egizi e greci lo utilizzavano nelle razioni destinate a schiavi e lavoratori ed atleti, per aumentarne la forza e la resistenza.

aglio
Dal punto di vista nutrizionale, cento grammi di aglio apportano circa 149 kcal. I grassi sono meno di un grammo, le proteine sono circa sei grammi, mentre i carboidrati sono circa 33 grammi, di cui 2 grammi circa di fibra.
Contengono un elevato contenuto di manganese, calcio, selenio, rame e fosforo. Buono il contenuto di vitamina B6, vitamina C e vitamina B1. Se schiacciato o tagliato, lo spicchio d’aglio libera una serie di composti a base di zolfo (allicina, S-allicisteina) al che determinano il caratteristico odore pungente del bulbo.
“Mangia l’aglio, che è contro ‘a gucc’”, questa era la frase ricorrente di mio nonno che riconosceva nell’aglio la proprietà di prevenire malattie cardiovascolari e ictus (designato dal termine dialettale gucc’).
Oggi, infatti, esiste una grande produzione sul mercato di integratori a base di aglio per la cura di svariate patologie, ma la ricerca cosa dice in merito? Secondo la tradizione popolare il consumo di aglio riduce la pressione e il colesterolo ma in realtà gli studi condotti in laboratorio non sono così convincenti.

Le cose invece vanno un po’ meglio quando si considerano gli studi su infarti ed ictus (la gucc che diceva mio nonno!). In questo caso i risultati sono effettivamente incoraggianti e il trattamento con integratori a base di aglio sembra avere un effetto protettivo nei confronti di questi fenomeni.
Consumare grandi quantità di aglio sembra ridurre significativamente il rischio di cancro allo stomaco ed al colon retto, anche se sono necessari altri studi per confermare il ruolo di questa pianta nella riduzione degli altri tumori.
La medicina non convenzionale fa dell’aglio il nemico pubblico numero uno del diabete. Gli studi su modelli animali danno invece risultati contrastanti, mentre molto più convincente è il ruolo della pianta come potente antinfiammatorio, in grado di combattere obesità e problemi di natura metabolica, nonché infezioni contro microbi, funghi e parassiti.
Anna Cosentino, biologa nutrizionista

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